Gli scherzi del ‘Diavolo’ – 5 derby vinti in rimonta

21 ottobre 2001.
Inter-Milan 2-4

È ancora viva l’eco del roboante 6-0 inflitto ai cugini sul finire della stagione precedente, ed ecco che va in scena il derby d’andata del nuovo campionato, partita alla quale i cugini nerazzurri si presentano assetati di rivincita dopo la recente, memorabile umiliazione. Si gioca di domenica sera, è un derby ad alta tensione, forse anche per questo si rompe l’impianto di illuminazione di San Siro, per cui la gara deve cominciare con circa venti minuti di ritardo.

Il rumeno Contra

Sulle panchine due nuovi tecnici: da una parte l’effimero Terim, dall’altra Hector Cuper. Si comincia al piccolo trotto e l’Inter passa. È il minuto 12 quando Ventola, sfruttando un assist di Kallon, batte Abbiati da distanza ravvicinata. Il Milan non c’è proprio, i nerazzurri hanno un altro passo ma gli uomini di Terim sono bravi a rimanere in partita. Nulla lascia presagire cosa stia per capitare nella ripresa: i rossoneri appaiono un’altra squadra, Rui Costa sale in cattedra e comincia a dipingere calcio.

Arrivano i gol: uno, due, tre, nel giro dei sei minuti che vanno dal 59’ al 65’. Prima Sheva di testa su cross del geniale portoghese, poi il rumeno Contra con un sinistro da 22 metri che va a togliere la classica ragnatela dall’incrocio di Toldo, quindi ancora Pippo Inzaghi di testa. Quelli dell’Inter non ci capiscono nulla, sono tramortiti, così passano altri 10’ ed arriva anche il quarto, ancora con Shevchenko su percussione inarrestabile del solito Serginho, un giocatore che i nerazzurri si sognano di notte.

Sul 4-1 qualcuno dagli spalti, ricordando il 6-0 di maggio, comincia impietosamente a gridare: “Seeecoondoo set”. Il Milan però stavolta si ferma, non infierisce, consentendo perfino ai rivali concittadini di rendere meno amara la sconfitta grazie ad un gol di Kallon allo scadere. Finisce 4-2. Non sarà una stagione memorabile per il Milan, che ottiene solo in extremis la qualificazione alla Champions, sarà addirittura drammatica per l’Inter, che perderà all’ultimo respiro uno scudetto praticamente già vinto. (Clicca sul pulsante verde in basso per continuare a leggere)