Arturo ‘Sandokan’ Silvestri, baluardo difensivo

Arturo Silvestri, colonna arretrata del Milan negli anni 50, in 5 stagioni lasciò un segno indelebile. Con i rossoneri da giocatore vinse 2 Scudetti, da allenatore una Coppa Italia.

Arturo Silvestri, detto “Sandokan”, fu una delle colonne difensive del Milan tra il 1950 ed il ‘55, un quinquennio contrassegnato da due scudetti. Punto fermo del Milan che tornò a vincere il titolo italiano a quasi mezzo secolo di distanza dal precedente. L’esordio in rossonero fu nel settembre ’50, nel largo successo casalingo contro l’Udinese (6-2). Come giocatore si era fatto le ossa nei campi di provincia di B e C. Nel 1943, durante il secondo conflitto mondiale, fu fatto prigioniero dai tedeschi in Albania, finendo internato nel campo di Dusseldorf. Le prime casacche indossate furono quelle di Pisa e Modena. Il soprannome “salgariano” (datogli da un tifoso) se lo conquistò per i suoi modi di affrontare la partita, all’insegna di grinta, tenacia e buttando sempre il cuore oltre l’ostacolo.

Vinse due scudetti, una coppa Latina. Fu convocato in nazionale a quasi 30 anni

Un terzino dai piedi buoni che nel Milan divenne subito titolare fisso, disputando nella sua prima stagione rossonera tutte le 38 partite di campionato, segnando anche due gol (contro Roma e Lucchese). A volerlo al Milan fu mister Antonio Busini che con Silvestri potenziò la cosiddetta “razza Piave” che annoverava già ben sette elementi. Nell’annata d’esordio in rossonero Silvestri ebbe un rendimento superlativo. Oltre allo scudetto arrivò anche la Coppa Latina e la convocazione in nazionale, alla soglia dei 30 anni. E pensare che, al suo arrivo a Milano, in tanti lo consideravano come la riserva di Belloni. Con Tognon costituì una diga difensiva insuperabile a protezione dell’estremo difensore Buffon. Dopo il secondo scudetto, conquistato nel ’55 ancora da titolare, lasciò il Milan con uno score di 163 partite ufficiali e 7 gol.

ARTURO SILVESTRI

Nel Milan del Gre-No-Li l’impronta di Sandokan è indelebile. Tornò al Milan da allenatore, con grandissimo entusiasmo, portando i rossoneri alla conquista della prima Coppa Italia, nel ’67, battendo il Padova con un gol di Amarildo. Al Cagliari, l’ex terzino rossonero fu uno degli artefici dell’esplosione di Gigi Riva che, su parere favorevole di Silvestri, era arrivato in Sardegna nell’annata ‘63/64, via Legnano, per 40 milioni di lire, bruciando la concorrenza fin troppo indecisa di diversi società, compresa quella del Milan.

Silvestri fu premiato dalla società rossonera in occasione del 50° del tricolore del 1951

Venne due volte insignito del prestigioso “Seminatore d’ oro”, il più importante riconoscimento destinato agli allenatori. Nel suo personale albo d’oro da tecnico spiccano, inoltre, ben sei promozioni. Nel 2001, venne premiato dal Milan in occasione del cinquantenario del tricolore del ‘51. Una conferma dell’importanza di Sandokan nella storia rossonera. Silvestri se ne andò per sempre nell’ottobre del 2002.