Bonomi, grinta e tenacia nel Milan anni ’40

Andrea Bonomi per dieci stagioni vestì la maglia rossonera. Esordì in rossonero in pieno clima di guerra, nella stagione 1942/43.

Nato a Cassano d’Adda nel febbraio del 1923, era approdato al Milan dal Dopolavoro Pirelli che per la sua cessione incassò 500 lire. Decennale la sua militanza rossonera, impreziosita dallo scudetto del 1951 e dalla Coppa Latina, conquistata nello stesso anno. Le statistiche riferiscono anche delle sue tre reti in rossonero, tutte nel campionato 1945/46. Ciapin, era questo il suo soprannome, al Milan si ambientò presto. Dopo il campionato di guerra del 1944, per sette stagioni fu titolare inamovibile. Le ultime tre annate rossonere le disputò con la fascia di capitano al braccio, istituita per regolamento nel 1948.

Esordì il 22 novembre ’42, giocò in maglia rossonera 231 partite indossando anche la fascia di capitano

In totale, ha disputato con il Milan 231 partite di campionato, esordendo in trasferta il 22 novembre 1942, allo stadio “Mussolini” di Torino, con vittoria di misura grazie ad una rete di Morselli e malgrado l’assenza del bomber Boffi. Il portiere rossonero Rossetti neutralizzò anche un rigore, malamente calciato da Menti. Bonomi fu tra i migliori in campo. Con i granata c’era Valentino Mazzola, lo stesso che parecchi anni prima aveva salvato la vita ad Andrea Bonomi che stava rischiando di annegare nell’Adda (sei anni aveva il rossonero, dieci il granata).

Milan anni 40

L’ultima presenza in campionato, il capitano milanista la collezionò il 25 maggio 1952 e fu una sconfitta sul campo del Legnano, ultimo in classifica. Lo storico rossonero Luigi La Rocca ha definito Andrea Bonomi “un fedelissimo, pedina inamovibile nel comparto difensivo allestito da Czeizler assieme a Silvestri e Tognon”. In campo, Bonomi venne impiegato in qualche occasione come terzino ma il suo ruolo prevalente era centrocampista laterale. Tecnicamente non eccelso, Ciapin palesava grinta, dedizione e uno spirito agonistico al di sopra della media. Venne definito “stantuffo mobilissimo e inesauribile, cuore pulsante della squadra”. Nella grande storia milanista, Andrea Bonomi occupa un posto alla voce “capitani e bandiere”, insieme a colonne del calibro di Liedholm, Rivera, Baresi e Maldini. Superfluo aggiungere altro.

Sergio Taccone