Calcio e cultura in maglia rossonera

Breve rassegna tra pagine letterarie che parlano del Milan dove calcio e cultura hanno indossato la maglia rossonera. (Nella foto di apertura lo scrittore Alfonso Gatto)


Periodo di festività, giorni favorevoli per leggere o rileggere bei libri. Come quello di Sergio Giuntini, uscito qualche anno fa: Pape Milan Aleppe, pagine oltremodo godibili dove l’amore per i colori rossoneri si unisce a filo doppio con la letteratura. Un testo che colpisce sin dalla copertina, raffigurante il sommo poeta Dante Alighieri in maglia rossonera. Giuntini è membro della Società italiana di Storia dello Sport.  

Copertina di Pape Milan Aleppe

Nell’universo letterario milanista va ricordato certamente il poeta Alfonso Gatto, fondatore con Vasco Pratolini della rivista “Campo di Marte”, periodico che aveva l’intento di educare il pubblico a comprendere la produzione artistica in tutti i suoi generi. Gatto, che nel suo studio romano teneva un poster di Gianni Rivera, fu autore di pezzi intrisi di milanismo ed incentrati su Gren e il Milan degli Anni 50.

Il poeta Franco Loi narra in dialetto milanese il derby del 17 giugno 1945, vinto dal Milan 3-1. “I russuner in svamp che fann lambada e i nerazurr se sfann ‘me foj al vent. L’è sta ‘n tri a vun de fa tremà i curtil, ‘na samba de fora i sentiment”. Quella stracittadina, giocata a San Siro e arbitrata dal milanese Carpani, si sbloccò dopo appena sei minuti grazie ad un gol del mediano Giorgio Granata, classe 1924, cresciuto nelle giovanili rossonere. Meazza pareggiò i conti prima della mezz’ora, segnando il suo ultimo gol in un derby. Nella ripresa, prima Boffi (gran botta al volo) e poi Begni (abile a scartare anche il portiere avversario Franzosi) diedero al diavolo le reti del successo. La partita era valida per il “Torneo Benefico Lombardo”, organizzato in un’Italia ancora alle prese con gli eventi bellici della primavera 1945 che avevano impedito lo svolgimento del torneo lombardo. Quello citato da Loi fu il primo derby del secondo dopoguerra. Da pochi giorni il diavolo – sceso in campo in maglia bianca – aveva ripreso la denominazione originaria abbandonando senza remore quella imposta dal regime fascista.

Franco Loi

Isacco Nahoum diede il nome “Milan” al comandante partigiano protagonista di un suo racconto, pubblicato nel 1981. Fernando Acitelli, autore del bellissimo “La solitudine dell’ala destra”, cita Renzo De Vecchi, Gianni Rivera, Giovanni Lodetti, Luciano Chiarugi, Aldo Maldera, Franco Baresi e Marco Van Basten.


Del Milan ha parlato anche Primo Levi (il racconto in questione è “Trattamento di quiescenza”): l’autore de  “La tregua” e “Se questo è un uomo” immagina di segnare un gol con la maglia rossonera. Michele Prisco fece del portiere Fabio Cudicini il protagonista di un suo racconto del 1975.

Tra gli addetti ai lavori è nota la risposta che Luciano Bianciardi diede a Pier Paolo Pasolini dopo che quest’ultimo, in un articolo, aveva sminuito Rivera. “Dante Alighieri lo aveva previsto settecento anni fa – rispose Bianciardi – quando scrisse: io vidi lume in forma di rivera”.

Luciano Bianciardi


Di Rivera e Schnellinger parla Antonio Skarmeta (autore de “Il postino di Neruda”), il giapponese Kazuo Ishiguro ha incentrato il racconto “Numero Nove” su Marco Van Basten. Il binomio “Milanismo-Letteratura” include, a pieno titolo, fuoriclasse della scrittura come Beppe Viola e Giulio Nascimbeni, Oreste del Buono (magistrale il suo resoconto su uno Spal-Milan inserito nel romanzo  I peggiori anni della nostra vita, pubblicato nel ’71) e Gianni Brera.

Tornando a Pape Milan Aleppe, Giuntini tratta così la presunta superiorità culturale interista: “E i signori bauscia, nonostante l’atavica supponenza, anche in questo dovranno continuare -a lungo- ad invidiarci. Imitarci o superarci no, perché anche mettendocela tutta non ne saranno mai capaci. Troppo diabolici noi, per il loro catto-interismo severgniniano”. Due strade mi si presentarono nel cammino della mia esistenza e io scelsi quella rossonera.

Libri citati:

  • Sergio Giuntini, Pape Milan Aleppe. Il Milan è un linguaggio di poeti e prosatori, Sedizioni, 2010
  • Fernando Acitelli, La solitudine dell’ala destra, Einaudi, 1998
  • Primo Levi, Storie Naturali, Einaudi, 1966 (raccolta comprendente il racconto “Trattamento di quiescenza”)
  • Franco Loi, L’Angel, Mondadori, 1994
  • I racconti del calcio, a cura di Giuseppe Brunamontini, Sonzogno, 1975 (comprendenti il racconto “La partita” di Michele Prisco)
  • Antonio Skarmeta, Non è successo niente, Garzanti, 1996
  • Kazuo Ishiguro, Gli inconsolabili, Einaudi, 1995
  • Oreste Del Buono, I peggiori anni della nostra vita, Einaudi, 1971