Gli scherzi del ‘Diavolo’ – 5 derby vinti in rimonta

21 febbraio 2004.
Milan-Inter 3-2

Sabato sera, anticipo di campionato. Sulla carta non c’è pronostico: il Milan di Ancelotti è una squadra meravigliosa che coniuga una quantità notevole ad una qualità sopraffina, troppo più forte di un Inter dimessa che sta vivendo stagioni opache. Sulla panchina nerazzurra siede una vecchia conoscenza rossonera, quell’Alberto Zaccheroni, tecnico preparato e persona signorile che da noi ha vinto un campionato lasciando un ottimo ricordo.

Il missile di Clarence Seedorf

Il grande Beppe Viola diceva che il derby è un colpo di dadi e che spesso il fattore emotivo prevale su quello tecnico. È proprio ciò che inizialmente accade in questa serata. Sotto una pioggia insistente l’Inter si trova, quasi senza volerlo e profittando di situazioni di gioco molto casuali, sul 2-0. Si va al riposo con una situazione che appare fortemente compromessa per la squadra di Ancelotti. Quando, ad inizio ripresa, il brasiliano Adriano sbaglia in maniera inenarrabile il gol che potrebbe far calare il sipario sul derby, scatta la legge del contrappasso.

Prima Tomasson, poi Kakà la riprendono nel giro di due minuti. Sul 2-2, l’inerzia psicologica passa a nostro favore così, prova che ti riprova, Clarence Seedorf, uno dei vari ex di questa gara, fa partire un missile terra-aria che il povero Toldo vede soltanto in rete. “Ha tirato uno scaldabagni” – dirà mister Carletto commentando la prodezza del giocatore olandese. È una vittoria fondamentale che lancia definitivamente il Milan verso il suo meritatissimo diciassettesimo scudetto. Il resto è storia recente. Chiedere a Giroud per maggiori dettagli.

Corrado Izzo