Il Milan di Sacchi, 5 partite memorabili nel cuore di ogni tifoso

Chiedete ad un tifoso rossonero una definizione sintetica del Milan 1988-’90. In molti risponderanno: la squadra perfetta. Il diavolo di fine anni 80 guidato da Arrigo Sacchi entrò nella storia del calcio mondiale. Nel 2015, la Uefa ha scelto proprio il Milan di Arrigo Sacchi come squadra più forte di tutti i tempi. Insieme a Sacchi arrivarono in rossonero due fuoriclasse olandesi: Marco Van Basten e Ruud Gullit. Il duo diventerà un trio delle meraviglie (all’altezza del Grenoli degli anni 50) nell’annata 1988/89 con l’arrivo di Frank Rijkaard. Tra le colonne di quel Milan spicca, inoltre, Franco Baresi, semplicemente “il Capitano”.

Il Milan di Sacchi vince lo scudetto alla prima stagione, conquista due Coppe dei Campioni e altrettante Coppe Intercontinentali consecutive oltre ad un paio di Supercoppe d’Europa e alla neonata Supercoppa Italiana. “Il nostro presidente aveva un sogno, – dice Sacchi – costruire la squadra più forte del mondo. Ci siamo riusciti”. Sacchi applica concetti rivoluzionari e una tattica del fuorigioco micidiale, innegabili i suoi grandi meriti. Abbiamo scelto 5 partite memorabili di quelle trionfali stagioni rossonere.

1 NAPOLI-MILAN 2-3 (1/5/1988)

La sfida scudetto del campionato 1987/88. Le due squadre divise da un solo punto, con i rossoneri in grande rimonta e i partenopei arrancanti. Enrico Ameri è la voce di “Tutto il calcio minuto per minuto” a cui venne affidata la partita. Primo sussulto al 36’: Garella battuto da Virdis, lesto a fiondarsi su un pallone vagante.

PIETRO PAOLO VIRDIS

Nel Napoli c’è Maradona, pronto a tirare il coniglio dal cilindro. Su punizione dal limite Dieguito disegna una traiettoria perfetta all’incrocio dei pali. Giovanni Galli, pur distendendosi in tuffo, è battuto. Nella ripresa si scatena Ruud Gullit, il creolo dalle treccine rasta: suo il cross per Virdis che raddoppia.

Il terzo gol confermò il predominio rossonero: spunto irresistibile di Gullit, il migliore in campo, conclusione elementare di Van Basten. Il gol di Careca servì solo alle statistiche: Milan batte Napoli 3 a 2. La parabola gloriosa del Milan di Arrigo Sacchi era appena all’inizio. 

2 STELLA ROSSA-MILAN 3-5 (10/11/1988)

La partita infinita con la nebbia calata a Belgrado il giorno prima che salva un Milan ormai sull’orlo dell’eliminazione e si conclude il giorno successivo ai calci di rigore. Quel rinvio fu la mano della dea bendata che volle dare un’altra opportunità al Milan.

IL RIGORE DECISIVO DI RIJKAARD

Il giorno dopo l’arbitro non convalidò un pallone entrato nella rete jugoslava di almeno un metro, negando un gol sacrosanto a Mannari. Donadoni uscì con la mascella fratturata e dopo aver rischiato persino la vita.

Sacchi inserì Gullit non al meglio. Van Basten insaccò di testa un cross in area. Replica di Stojkovic 4 minuti più tardi che pareggia. Sofferenza, ansia e speranza. Furono necessari i calci di rigore. Stojkovic e Baresi non sbagliano, anche Prosinecki segna, imitato da Van Basten. Tocca a Savicevic, montenegrino tutto classe e fantasia: Galli para.

Il gol di Evani sembra l’allungo giusto. Il numero uno milanista neutralizza anche il tiro successivo di Mrkela. Qualificazione agguantata con Rijkaard, il quarto tiratore scelto dagli undici metri. Vittoria!

3 MILAN-REAL MADRID 5-0 (19/4/1989)

E’ la partita che certifica nel modo migliore la nascita del leggendario Milan di Sacchi. Per i tifosi milanisti una serata indimenticabile da raccontare a figli e nipoti con il mito Real Madrid in frantumi a San Siro. Una straordinaria dimostrazione di sicurezza offerta dalla squadra di Arrigo Sacchi.

BARESI E GALLEGO SCAMBIO DI GAGLIARDETTI

Galli, portiere rossonero, è chiamato in causa solo in avvio su un’uscita a pugni uniti un cross di Schuster. Per il resto strapotere dai rossoneri. Dopo 20’ la partita è già segnata dal missile di Ancelotti che supera Buyo. Tatticamente e atleticamente quel Milan rasentò la perfezione.

I gol alla fine saranno 5 (Rijkaard, Gullit, Van Basten e Donadoni gli altri marcatori). Un’autentica festa di calcio con i tifosi rossoneri letteralmente in estasi. “Superiore ad ogni legittima attesa, – scrisse il giorno dopo Gianni Brera – il buon vecchio Milan ha conquistato la quarta finale europea della propria storia distruggendo letteralmente il Real Madrid”. Quella partita è indicata da molti come il punto più alto, a livello di bel gioco e spettacolo, del diavolo guidato da Arrigo Sacchi.  

4 MILAN-STEAUA BUCAREST 4-0 (24/5/1989)

Il Camp Nou come San Siro. Il Milan torna in cima al calcio europeo. Il 24 maggio ‘89 è una data memorabile per i tifosi milanisti, capaci di invadere pacificamente la città catalana: 85 mila cuori per trascinare la squadra di Sacchi. Demoliti i romeni della Steaua, il Milan entra nel sancta santorum del calcio internazionale.

LA FORMAZIONE CHE BATTE’ LO STEAUA

Finale senza storia, dominata dall’inizio alla fine. Incontenibili i tre olandesi. In meno di mezz’ora discorso chiuso: Gullit-Van Basten-Gullit per il 3-0 del primo tempo. In avvio di ripresa, il Cigno di Utrecht cala il poker.

Milan perfetto, con Tassotti e Maldini capaci di imperversare sulle fasce, Baresi splendido direttore dell’orchestra difensiva, supportato da un più che convincente Costacurta. In mediana l’instancabile Colombo, Donadoni furia incontenibile. Stesso discorso per Ancelotti, Rijkaard, Van Basten e Gullit, quest’ultimo migliore in campo. Hagi, il più temuto tra i romeni, non pervenuto. Per Giovanni Galli serata da spettatore ma non ci sarebbe stata Barcellona senza le sue prodezze a Belgrado.

5 MILAN-BENFICA 1-0 (23/5/1990)

Finale sofferta contro gli spigolosi portoghesi del Benfica guidati da Sven Goran Eriksson. Zona contro zona, due squadre capaci di fare pressing. Cambiare marcia all’improvviso l’imperativo dettato dal tecnico milanista. Non c’è Donadoni, squalificato dopo il rosso contro il Malines. Si giocò a Vienna dove arrivarono 30 mila milanisti.

BARESI PORTA A SPASSO LA COPPA

La partita fu tutt’altro che spettacolare, due squadre capaci di annullarsi a vicenda. Gullit rimase in ombra. La bravura in fase di palleggio del Benfica non si tradusse in concretezza. La svolta al 67’: tocco smarcante di Van Basten per Rijkaard che a tu per tu con il portiere avversario sigla il gol vittoria. Poco lavoro per il portiere rossonero Galli (alla sua ultima partita coni l Milan). “Scusate se stavolta abbiamo vinto senza entusiasmare, questa vittoria è più bella di quella di Barcellona perché più sofferta”: parole del presidente Silvio Berlusconi. Con il trionfo del Milan, il calcio italiano fece il pieno stagionale conquistando le tre coppe europee.

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