In ricordo di Paolo Rossi

Il Pablito “Mundial” oggi avrebbe compiuto 66 anni. Al Milan rimase una sola stagione, griffando indelebilmente il derby del dicembre ’85.

Arrivò al Milan nell’estate del 1985, vigilia di un’annata di forti travagli e tempeste societarie continue che misero a dura prova le coronarie dei tifosi milanisti. Il colpo di quel mercato estivo ebbe un nome: Paolo Rossi, classe 1956, pallino del presidente rossonero Giuseppe Farina. Il ventinovenne Pablito, l’eroe del Mundial spagnolo di tre anni prima, aveva imboccato la fase calante e conclusiva della sua carriera. I tifosi sognarono in grande con il nuovo trio “Vi-Ro-Ha”: Virdis, Rossi e Hateley.

Per l’eroe del Sarrià, l’approdo in maglia rossonera venne visto come l’epilogo migliore della sua carriera, contrassegnata da tanti momenti di gloria e non priva di ombre. Farina non badò a spese per averlo nel suo Milan: quasi 5,5 miliardi di lire, contratto biennale a 700 milioni netti a stagione oltre i premi partita.

CON IL PRESIDENTE FARINA

Il derby di Pablito

In estate, durante la prima fase di Coppa Italia, Rossi subì il primo infortunio. Nils Liedholm lo attese pazientemente. L’unica domenica degna dei fasti spagnoli, Pablito la visse nel derby d’andata. Era l’1 dicembre ’85. Una sfida contrassegnata da emozioni continue. Dopo l’iniziale vantaggio di Rossi, Altobelli e Brady (rigore) ribaltarono il risultato a favore dei nerazzurri.

IL PRIMO GOL DI ROSSI NEL DERBY DICEMBRE ’85

Per riagguantare il pareggio servì il secondo guizzo dell’ex juventino, autore di una rete scaturita da una miscela di opportunismo e rapacità. Di Bartolomei cercò il jolly sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un nugolo di giocatori in area chiudeva la visuale verso la porta difesa da Zenga. Sulla traiettoria del pallone sbucò Paolo Rossi: controllo, girata e conclusione di sinistro in anticipo su Beppe Baresi. L’estremo difensore interista rimase fulminato. Un gol molto simile alla terza rete messa a segno da Pablito contro il Brasile nell’epica partita del 5 luglio ’82. Rossi sfiorò anche la tripletta (negatagli da una provvidenziale uscita del portiere avversario) che avrebbe reso fantasmagorica quella domenica. “Mi sembrava di essere al Mundial, mancavano solo le maglie gialle della squadra avversaria”, dichiarò l’attaccante a fine gara che aggiunse: “Devo tutto a Farina che ha continuato a credere in me”.

ESULTANZA DI ROSSI DOPO IL GOL NEL DERBY

Paolo Rossi: il canto del cigno

Quella straordinaria doppietta non ebbe seguito in campionato. Il resto della stagione vide Rossi andare in gol solo una volta, in Coppa Italia, contro l’Empoli di Salvemini, capace di eliminare i rossoneri agli ottavi di finale. La sera del 12 febbraio ’86, San Siro si presentò quasi completamente vuoto (appena seimila presenti), complice anche il freddo.

Dopo il vantaggio di Rossi alla mezz’ora, in avvio di ripresa il pareggio toscano. Della Monica, partito in velocità, superava Maldini, rintuzzava il pressing di Baresi e batteva Nuciari, siglando il gol qualificazione dell’Empoli. L’ultima in rossonero del bomber mondiale fu in casa contro l’Atalanta di Sonetti. Un commiato stagionale senza gloria per il Milan, fuori dall’Europa. In due occasioni, il portiere atalantino Piotti (ex di turno) sbarrò a Rossi la via del raddoppio. Fu il canto del cigno in maglia rossonera di Pablito. Era il 27 aprile ’86.