La curiosa storia di Pizzaballa, il portiere invisibile

La storia curiosa di Pier Luigi Pizzaballa portiere del Milan nella metà degli anni ’70. L’estremo difensore scomparì per due volte dai radar dei fotografi anche quelli della Panini, tant’è che la sua figurina risultava introvabile per i collezionisti. Dopo quella volta accadde di nuovo questa volta in una partita di Coppa.

di Corrado Izzo

Gli appassionati di calcio con i capelli color argento, ricorderanno sicuramente Pier Luigi Pizzaballa, storico portiere che, negli anni ‘60 e ‘70, ebbe una lunga carriera ad ottimi livelli, militando in diverse squadre di serie A, tra le quali anche il Milan. Certo che lo ricordiamo – si potrebbe obiettare – come si fa a dimenticare uno con un cognome così?

Come vedremo, la notorietà di questo grande personaggio, eroe delle italiche domeniche, non è però solo dovuta al suo singolare cognome. È in primo luogo legata alla sua bravura in campo, e poi… E poi seguite la curiosa storia che vi raccontiamo.

Di origine bergamasca, il buon Pier Luigi, classe 1939 come Albertosi, inizia a giocare a calcio nel Verdello, formazione del paese a 10 km da Bergamo in cui è nato, per poi passare all’Atalanta, da sempre la sua squadra del cuore. Il suo ruolo naturale, che ricopre fin da ragazzo, è quello di portiere.

Con i nerazzurri, a 19 anni viene aggregato alla prima squadra come riserva di Cometti poi, pian pianino, diventa il numero 1 titolare. Ha un fisico asciutto pur non essendo altissimo, ma va precisato che a quei tempi l’altezza media non era certo quella di oggi, per cui anche se non raggiungevi il metro e ottanta potevi benissimo giocare in porta in una squadra di serie A.

Con la Dea tocca l’apice nell’estate del 1963, vincendo la storica Coppa Italia atalantina. E qui succede il fattaccio. All’epoca vanno molto di moda le figurine dei calciatori, la cui collezione e il cui scambio costituiscono sano divertimento per grandi e piccini. “Ce l’ho, ce l’ho… mi manca!” – è un tormentone linguistico che tutti abbiamo pronunciato.

Pizzaballa, l’introvabile nelle figurine Panini

Sennonché capita che quando il fotografo della Panini si reca presso il ritiro atalantino per effettuare gli scatti, Pier Luigi non c’è. Si è fratturato un braccio ed è a casa, a riposo. Le figurine vengono stampate ed escono in edicola di lì a poco, ma ovviamente manca proprio la sua, quella del portierone di Verdello, perché la foto in realtà non è mai stata scattata.

Comincia a nascere la leggenda della figurina introvabile di Pizzaballa, cruccio e dannazione di decine e decine di migliaia di collezionisti, che non riescono a completare l’album proprio per colpa di “quella” lì, destinata a divenire una storia che ancor oggi si narra.

Accorgendosi della gaffe, la Panini Modena porrà rimedio più avanti, rimandando un fotografo nella sede atalantina per effettuare lo scatto galeotto, che ritrae Pizzaballa con il suo storico maglione nero, il collo azzurro, l’espressione corrucciata e la coccarda della Coppa Italia conquistata l’estate precedente curiosamente tagliata a metà. La Leggenda della Figurina Introvabile però è già entrata nell’immaginario collettivo e vi resterà per sempre.

La storia però non finisce qui. Il curioso destino di Pier Luigi si ripeterà di lì a dieci anni, seppur con modalità differenti.

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