Maradona-Milan: quel calcio bello e nostalgico

Tutti gli incontri del Pibe de Oro contro i rossoneri dagli inizi all’epilogo.


In principio fu un’amichevole, giocata ad inizio settembre 1981, tra il Milan neopromosso in A, guidato da Gigi Radice, e il Boca Juniors, campione d’Argentina in carica. La prima volta di Diego Maradona contro i rossoneri. Vinsero gli argentini 2-1 e in rimonta. Al vantaggio di Mandressi rispose il Pibe de Oro su punizione (deviazione decisiva di Battistini). Nella ripresa, un pallonetto di Brindisi decise la sfida.

A fine partita, Maradona corse a stringere la mano a Battistini, che lo aveva ben marcato, offrendogli la sua maglia come premio per la bella impresa compiuta dal diciottenne mediano toscano. “E’ stato un avversario leale, mi ha rispettato. Lo ringrazio”, disse il numero dieci del Boca che ebbe parole di grande stima per il vicepresidente Gianni Rivera (“Non l’ho mai visto giocare anche se in Argentina è ancora un idolo”). Del Milan elogiò Franco Baresi, Novellino e Jordan. “Li porterei volentieri con me nel Boca”.

Maradona: la prima volta contro il Milan

La sua prima volta in campionato contro il Milan è datata 21 ottobre 1984. In un San Paolo oltremodo appesantito dalla pioggia, la partita si conclude sullo 0-0. La ragnatela di Liedholm blocca l’asso argentino che vive una domenica anonima. L’arbitro Agnolin grazia i rossoneri nel finale, non fischiando un rigore per un fallo di Terraneo su Bertoni. La Stampa, con l’inviato Giulio Accatino, assegna a Maradona 7 in pagella, sottolineandone la buona prestazione in un campo trasformato dalla pioggia in risaia.

La sfida di ritorno si gioca il 3 marzo ’85 e a spuntarla è il Milan. Decisivo un bel gol di Beppe Incocciati dopo il vantaggio di Battistini è un’autorete di Wilkins propiziata da una punizione di Maradona. Per i rossoneri è la terza vittoria consecutiva di prestigio dopo aver messo sotto la Juventus e la Roma. Il Napoli era imbattuto dall’inizio del 1985. Anche in questa occasione, la zona di Liedholm riesce a limitare Maradona, applaudito a scena aperta e capace, quasi da solo, di sostenere il gioco partenopeo.

“Ha fatto vedere cose quasi sublimi”, scrisse Gian Paolo Ormezzano dopo quella partita. “Troppi nostri errori contro un Milan bravo ad approfittarne. Gran parata di Terraneo su un mio tiro”, dichiarò l’argentino a fine gara. Sette giorni prima, Napoli e Milan si erano trovati di fronte al San Paolo nella partita di ritorno degli ottavi di Coppa Italia. Ai partenopei sarebbe bastato l’1 a 0 per passare il turno (all’andata i rossoneri si erano imposti 2-1 in casa). Anche in quella occasione è Battistini a sbloccare il risultato, rendendo inutile il pareggio di Caffarelli nella ripresa. La squadra guidata da Rino Marchesi è eliminata.

Maradona se la prende con gli arbitri delle due gare di coppa. “La differenza l’hanno fatta loro”, tuona l’argentino, riferendosi al rigore concesso al Milan all’andata e a quello negato al Napoli al ritorno. L’ultimo treno verso l’Europa per la stagione successiva sfuma e Diego dovrà accontentarsi solo di giocare in Italia nella stagione 1985/86.

La prima vittoria del Napoli di Maradona sui rossoneri

Il primo successo in campionato del Napoli di Maradona contro il Milan arriva l’8 dicembre ’85. Al San Paolo decidono Giordano (gol viziato da un fuorigioco di Caffarelli e su azione innescata dal fuoriclasse argentino) e Bagni nell’ultimo quarto d’ora, davanti a 79 mila presenti. Alla guida dei partenopei c’è Ottavio Bianchi. Sono i rossoneri, in quella occasione, a prendersela con l’arbitro, reo di aver consentito un gioco pesante ai danni di Hateley, uscito dal campo infortunato. Il Milan sceglie polemicamente il silenzio stampa. “Siamo fortissimi”, dirà Maradona a fine partita.

Il Napoli è vicecapolista alle spalle della Juve, già sconfitta poche settimane prima da una punizione capolavoro proprio di Dieguito. Anche al ritorno, il Napoli prevale, espugnando San Siro. Partenza super degli ospiti, in gol al 12’ con Giordano. Maradona raddoppia undici minuti dopo “con un sinistro di rara maestria”, scriverà Angelo Caroli. Il numero dieci del Napoli incanta San Siro con slalom, finte e assist a ripetizione. La zona di Liedholm, senza Franco Baresi, finisce per favorire l’estro del campione argentino.

“L’avevo detto che avremmo vinto a San Siro, la qualificazione in Coppa Uefa adesso è realtà”, dichiara Maradona a fine gara, dedicando il suo gol al Ct dell’Albiceleste, Bilardo, lanciando una frecciata al presidente argentino Alfonsin. “Farebbe bene a pensare ai problemi del Paese e non a criticare la nostra Nazionale”.

L’anno del primo scudetto targato Dieguito

La stagione 1986/87 è quella del primo scudetto del Napoli. Nella partita d’andata, Filippo Galli blocca Maradona ed è 0-0 a San Siro. La partita di ritorno, al San Paolo, vede la vittoria dei padroni di casa. Maradona firma il raddoppio con un gol capolavoro: controllo, su assist di Giordano, dribbling volante su Nuciari in uscita e tocco verso la porta sguarnita. Inutile il tentativo di chiusura di Filippo Galli. Una rete da cineteca. Nel finale accorcia le distanze Virdis per il 2-1 conclusivo.

Milan e Maradona: la stagione dei rossoneri

Il 1987/88 è quello della doppia sconfitta di Maradona e del Napoli contro il diavolo guidato da Sacchi. A San Siro, il Milan firma un poker senza se e senza ma, mettendo in chiaro che nella corsa al titolo c’è anche la squadra rossonera. Maradona incanta solo all’inizio, confezionando un assist che Careca trasforma nel gol del momentaneo vantaggio. Poi grandinerà dalle parti di Garella. La partita di ritorno è un racconto epico. La squadra di Arrigo Sacchi ha acceso la freccia del sorpasso in classifica, occorre però espugnare il San Paolo, contro una squadra ormai allo sbando. “Non voglio vedere bandiere rossonere allo stadio”, tuona Maradona in settimana. Ma è solo un modo per tentare di spronare i suoi e uno spogliatoio in disfacimento.

Il Pibe de Oro pareggia i conti allo scadere della prima frazione, piazzando la punizione dal limite nel punto dove Giovanni Galli non può arrivare. Nella ripresa è Gullit il dominatore della scena: cross al bacio per Virdis in occasione del raddoppio, assist dopo una progressione incontenibile per Van Basten per il terzo gol. Milan “maramaldo”, il San Paolo applaude. E’ il giorno del passaggio di consegne del titolo. “Maradona, guarda le bandiere, sono rossonere”: è il coro dei tifosi milanisti presenti a Fuorigrotta. “Il Milan ha vinto con merito”, dirà l’asso argentino ai microfoni della Rai.

La rivincita del Pibe de Oro

Sei mesi dopo la musica cambia. E’ la rivincita del Napoli che rifila un poker ai campioni in carica. Maradona, migliore in campo: segna un gol con un pallonetto di testa sull’uscita di Giovanni Galli. Un minuto dopo, l’argentino fornisce, ancora di testa, l’assist per il raddoppio di Careca. “Vendetta è fatta ma questo Milan non è tagliato fuori dalla lotta per lo scudetto”, dirà Diego a fine partita.

L’1 ottobre ’89 è ancora grande Napoli al San Paolo contro il Milan. Nel 3-0 finale c’è la firma di Maradona: due assist che mandano a rete Carnevale e un pallonetto d’autore in occasione del terzo gol. Una prestazione che sancisce il ritorno ad alti livelli del numero 10 argentino che negli spogliatoi ha parole di gratitudine verso il suo tecnico, Albertino Bigon.

Maradona: il secondo titolo e gli ultimi anni in Italia

Nel febbraio ’90, in soli tre giorni, il Milan rifila 6 gol in due partite al Napoli: 3-0 in campionato a San Siro, con dominio netto della squadra di Sacchi, in gol con Massaro, Maldini e Van Basten. Nel giorno di san Valentino finisce 3-1 al San Paolo, nel match di ritorno degli ottavi di Coppa Italia, con doppietta di Massaro e gol di Van Basten. Maradona segna su rigore ma il divario in campo tra le due squadre è nettissimo. Una lezione di calcio inflitta dai rossoneri ai partenopei. A fine stagione il titolo lo vince il Napoli tra mille polemiche, su tutte la monetina di Alemao a Bergamo.

Maradona con la maglia rossonera di Baresi

L’annata 1990/91 è quella del commiato di Diego Maradona dall’Italia. Le due sfide contro i rossoneri registrano il pareggio del San Paolo (1-1, il numero dieci argentino a segno su rigore) e la netta vittoria del diavolo al ritorno: 4-1 il 3 marzo ’91. E’ l’ultima partita di Maradona contro il Milan. In avvio di ripresa, Bigon lo sostituirà con Incocciati. Una giornata contrassegnata dagli scontri tra tifoserie. I giornali sportivi assegnano a Maradona una valutazione al di sotto della sufficienza. Ormezzano firma un pezzo molto duro contro il Pibe de Oro. “Nessuno picchia Diego, tanto non fa più paura”. Agroppi rincara la dose. “Con Maradona in campo il Napoli gioca in dieci”. Negli spogliatoi le parole dell’allenatore milanista Arrigo Sacchi. “E’ il più grande giocatore che io abbia visto in azione, sta chiudendo, ci mancherà”.

Il tentativo di Berlusconi

Il pallone racconta un tentativo di Silvio Berlusconi per portare Maradona al Milan. L’argentino disse di no. Resta solo un’istantanea dopo una delle tante sfide contro il diavolo: Diego negli spogliatoi con la maglia di Franco Baresi, al termine della partita giocata ad inizio ottobre ‘90. Intervistato da Salvatore Biazzo, Maradona dichiarò: “E’ la maglia di un grandissimo giocatore, Baresi è il massimo come difensore”. Ruud Gullit, dopo lo scontro diretto del marzo 1991, disse: “Quando Maradona non giocherà più, certe cose che ha fatto saranno leggenda”. L’epilogo lo lasciamo a Franco Baresi: “Addio, Diego, campione eterno”.