Nereo Rocco, la poesia degli spogliatoi

Negli spogliatoi va creato il clima giusto di una squadra vincente. Parola di Nereo Rocco


“Se dicessi che il tecnico non serve a nulla sarei un disonesto, perché vorrebbe dire che i soldi intascati fino ad ora li ho rubati. Se affermassi che il merito è tutto del tecnico, cadrei in un’altra esagerazione. La verità, come al solito, sta nel mezzo”. Parole di Nereo Rocco, l’indimenticabile Paron milanista, la grande anima rossonera, nel giorno dell’anniversario numero 108 della sua nascita.

In un’intervista rilasciata a Gualtiero Tramballi di “Epoca”, il tecnico triestino sottolineò l’importanza dell’aspetto psicologico nel lavoro di un allenatore. “Bisogna saper creare un ambiente sereno, smussare i contrasti, allacciare un dialogo con tutti. In fondo, sono il direttore di un’azienda con una ventina di dipendenti tutti milionari e in un ambiente così, se uno non conosce l’arte del navigare, può cambiare mestiere”.

Nereo Rocco e Fabio Capello in una sessione a carte

Rocco evidenziò, inoltre, il ruolo del tecnico fuori dal campo. “Cosa possa insegnare in campo a Gianni Rivera? Semmai sarà lui che potrà insegnare a me. Il mio compito è trasmettergli l’esperienza che la vita mi ha insegnato, di proteggerlo dai seccatori. Gli allenamenti, lo studio delle tattiche sono tutte cose importanti, ma per me il bel gioco e i buoni risultati nascono principalmente negli spogliatoi. E’ lì che si deve parlare tra di noi, è lì che ci si deve intendere. La poesia degli spogliatoi: è tanto importante e pochi lo capiscono”.

Della ricchissima antologia del Paron, abbiamo raccolto alcune frasi di Rocco, come quella che disse ad un cronista mentre cercava di spiegare la tattica. “Domenica giocheremo così: Cudicini in porta e tutti gli altri fuori”. A Nestor Combin disse: “Tasi ti, che ti xe tanto testa de mona che tuti i mesi te perdi sangue del naso”.

E poi, rivolto a Nils Liedholm: “Quel mona de Baròn. Con lui me toca sempre parlar italiano”. Nel 1969, nella finale di Coppa dei Campioni giocata a Madrid, Malatrasi si rivolse a Rocco per la marcatura di Anquilletti su Cruijff: “Signor Rocco, cambi”. Il tecnico si voltò verso il dottor Monti: “Cossa xe che’l vol? “Dice di cambiare marcatura”. “Dighe che s’el cambiassi le mudande”.

Unico, inimitabile Paron !

Sergio Taccone

(nella foto di apertura Rocco e Rivera negli spogliatoi)