Portieri rossoneri, dal ‘tenaglia’ a Buffon passando per Rossetti

I portieri del Diavolo. Da Tenaglia a Jimmy e a Lorenzo il Magnifico: breve carrellata su alcuni numeri 1 della storia del Milan. Dalla fine degli anni 20 agli anni 50.


Dario Compiani, detto “Tenaglia”, fu il primo portiere titolare rossonero nei campionati a girone unico. Originario di Spinadesco, comune della provincia di Cremona, difese la porta del Milan fino al ‘36 senza vincere nulla ma lasciando una nitida sensazione di solidità e affidabilità.

Nel suo primo periodo milanista lottò per il ruolo di titolare con Giuseppe Carmignato, di tre anni più giovane, debuttante in rossonero a 19 anni, nel 1925. Compiani, chiamato anche “Gatto Nero”, chiuse con il Milan il 15 dicembre 1935, nel vittorioso incontro casalingo contro il Palermo (3-1).

Dario Compiani, tenaglia, il primo portiere titolare del Milan nei campionati a girone unico (Foto gentilmente fornita dall’archivio personale di Luigi La Rocca)

Tra la metà degli anni 30 e i primi anni 40, tra i pali milanisti stazionò il vicentino Mario Zorzan, classe 1912. Fu titolare fino al ’39 prima di alternarsi con Egidio Micheloni e poi chiudere come riserva di Giovanni Rossetti, portiere prelevato dal Dopolavoro Redaelli.

Figlio della Milano operaia, Rossetti rimase in rossonero fino al campionato del quarto scudetto (1950/51), collezionando solo una presenza. Soprannominato Jimmy, (nella foto di apertura in azione in una partita di Coppa Italia del 1942 contro la Juventus) verrà ricordato per la sua abitudine di portarsi in campo un fiasco di vino, adagiato accuratamente dietro la porta. Quando l’azione era nella metà campo avversaria, Rossetti ne beveva un sorso tra gli applausi del pubblico.

Pur vantando una militanza molto lunga in rossonero, il portiere milanese scontò la mediocrità di quel diavolo, spesso invischiato nei meandri anonimi del centro-classifica. Le cronache del tempo ne evidenziano una elevata qualità tra i pali e un grande tempismo nelle uscite. Rossetti fece da chioccia ad un giovanissimo Lorenzo Buffon, friulano non ancora ventenne, arrivato nell’estate del ’49. Il suo fu un ingaggio in prospettiva futura.


Fu proprio Rossetti ad insegnare il ‘mestiere’ di portiere ad un giovanissimo Lorenzo Buffon non ancora ventenne. Buffon sarà il portiere che da titolare, negli anni avvenire, vincerà lo scudetto del 1951 assieme al trio svedese Gren, Nordahl e Liedholm, il Grenoli.


Lorenzo Buffon, vinse da titolare tra i pali lo scudetto del 1951 assieme al Grenoli

Il mentore del giovane portiere fu l’allenatore Felice Arienti che segnalò Buffon al veneto Toni Busini, arrivato alla carica di direttore tecnico del Milan quando alla presidenza c’era il suocero Umberto Trabattoni. Busini si convinse subito delle qualità di Buffon, offrendogli il contratto con il Milan. Nella gerarchia di ruolo, il ragazzo friulano partì come quarta scelta, dopo Rossetti, Milanese e Bardelli.

In appena quattro mesi, scavalcata la concorrenza, Buffon divenne titolare inamovibile. L’allenatore ungherese Czeizler sfruttò la sua grande voglia di emergere. Buffon si fece trovare pronto quando il tecnico decise di cercare soluzioni al di fuori dell’alternanza tra Milanese e Bardelli. Dopo l’esordio contro la Sampdoria, il portiere friulano disputò la restante parte del campionato, festeggiando da titolare lo scudetto targato “Grenoli”, conquistato il 10 giugno 1951.

Sergio Taccone