di Corrado Izzo
Nella grande tradizione calcistica italiana, particolarmente in quella milanese, derby è una parola magica. Non è solo una partita: è uno stato d’animo, un segno distintivo, un marchio prestigioso, il simbolo di una supremazia da esibire con fierezza. Dalla notte dei tempi, Casciavit e Bauscia si danno appuntamento almeno due volte all’anno per quello che, oltre ad essere un evento sportivo, diviene fenomeno di costume, espressione più genuina della sana cultura popolare.
Vincere un derby è gioia incommensurabile, accadimento che può salvare anche la più mediocre delle stagioni. Vincerlo in rimonta, poi, è vera e propria libidine sportiva, sberleffo supremo nei confronti dell’odiato concittadino. Dare all’avversario l’illusione di aver conquistato l’intera posta, per poi punirlo quando ormai tutto sembra deciso in suo favore, rientra certamente tra i cinque piaceri massimi della vita. L’ovvio riferimento è alla recente stracittadina della stagione in corso, ma quante volte in passato è accaduto che una delle due squadre abbia prevalso spegnendo in gola l’urlo di gioia agli odiati cugini!
Ripercorriamo qui 5 di questi grandi derbies del passato, naturalmente tinti di rossonero, risolti dal Milan recuperando lo svantaggio iniziale.
28 ottobre 1984
Milan-Inter 2-1.
Questo derby è il simbolo di molte generazioni di tifosi rossoneri. Materializzazione di una riscossa lungamente attesa, riscatto milanista dopo anni di umiliazioni e sudditanza. L’immediato vantaggio nerazzurro di Altobelli viene vanificato già nel primo tempo dal bellissimo pareggio di Di Bartolomei, uomo silenzioso, grande professionista che parlava poco in sala stampa e molto sul campo.
Poi, al minuto 63, quel gesto atletico e tecnico di un allampanato centravanti inglese di nome Hateley, un giocatore fino a qualche mese prima ignoto ai più, destinato a restare nella storia. Un volo infinito, un’istantanea il cui poster campeggia imperituro nelle case dei tifosi rossoneri di tutte le età. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Quando lo sport diviene leggenda. (Clicca sul pulsante verde in basso per continuare a leggere)
E’ nato negli anni ‘60 a pochi metri dallo stadio San Paolo di Napoli ma, come per una inspiegabile magia, i suoi eroi non portano una maglia azzurra ma indossano una sfavillante casacca rossonera. Si innamora dell’imbattibile Milan di Nereo Rocco. Identificazione totale con i valori rossoneri: dalla Fatal Verona alla Stella, dalla Cavese al Tetto del Mondo, con quei due colori nel cuore.