Dida, auguri al portiere eroe di Manchester 2003

Il portiere brasiliano oggi compie 47 anni. Ha scritto pagine indelebili di storia rossonera, sospeso tra numerose prodezze e qualche colossale svarione.


Nelson Dida è stato capace di parate al limite dell’umano, strepitoso nell’anno del diciassettesimo scudetto, protagonista nella finale di Manchester contro la Juve. Dal pallone sfuggitogli malamente a Leeds ai rigori neutralizzati a Trezeguet, Montero e Zalayeta, nella finale di Champions League 2003, passarono appena tre anni. Dopo l’errore di Leeds, Dida finì nel dimenticatoio dal quale rispuntò due anni dopo, complice un infortunio di Abbiati che lo rimise nel giro.

Nelson Dida calcia con i piedi

Dida, Manchester: un contributo decisivo

E in terra britannica tornò da protagonista, nel maggio 2003. A Manchester fu impeccabile nella lotteria dagli undici metri, dando un grandissimo contributo al ritorno della Coppa dei Campioni a Milano, a spese della Juventus, primatista di finali perse. Dida è stato strepitoso nell’anno del diciassettesimo scudetto del diavolo (2003-04). Si disse e si scrisse: il brasiliano è meglio di Buffon, è Dida il più forte numero uno del mondo, capace di rendere elementari le parate più difficili.

Chiedere per conferma a Van der Vaart dell’Ajax che in un match del settembre 2003, a Milano, andò a sbattere contro un vero e proprio muro. Una parata colossale, con un colpo di reni a chiudere uno specchio della porta spalancato e con l’avversario pronto a calciare da un metro a botta sicura. Dida come Joe Kamioca, l’insuperabile portiere della nazionale nipponica della serie animata “Arrivano i Superboys”.

Nelson, dalla caduta alla 7° Champions

Nell’aprile 2005, la sera in cui l’Inter perse la faccia per colpa dei suoi tifosi (il peggiore spettacolo calcistico mai visto in Champions League), Dida venne colpito dai petardi lanciati dalla rosicante curva nerazzurra. Da quel giorno perse la serenità, tornando il portiere titubante di Leeds. Una caduta che contemplò la maledetta serata di Istanbul dove si fece sorprendere dal tiro di Smicer dopo aver osservato il colpo di testa di Gerrard, punto iniziale della rimonta dei reds.

Seppe ritrovare la sua affidabilità nel 2007, contribuendo alla conquista della settima Champions rossonera con una parata su Gerrard che negò il pareggio al Liverpool nella finale-rivincita contro i rossoneri. Nessun errore potrà mai cancellare le sue molteplici prodezze, con interventi da antologia della parata. Per questo, caro Nelson, i rossoneri provano gratitudine immensa nei tuoi confronti.

Tanti auguri, portierone !