Il primo confronto tra Maradona e Baresi

Nel settembre del 1981, in un’amichevole precampionato disputata a San Siro, i rossoneri neopromossi affrontarono i campioni argentini del Boca Juniors dove spiccava il “pibe de oro”.

Fu il primo “faccia a faccia” in campo: Diego Maradona da un lato, Franco Baresi dall’altro. Il primo con la maglia gialloblù del Boca, il secondo con la casacca rossonera che per la prima volta presentava la scritta di uno sponsor (Pooh Jeans). Era l’8 settembre 1981 quando a San Siro arrivarono gli argentini del Boca Juniors, detentori del campionato nazionale Metropolitano. A convincerli fu un assegno da centomila dollari (circa 120 milioni di lire di allora).

Quell’amichevole rappresentò l’ultimo test per i rossoneri prima dell’avvio del campionato. Allo stadio arrivarono soltanto 30 mila spettatori, pochi giorni prima, per il derby di Coppa Italia, i paganti erano stati 70 mila. 

Due giovanissimi Maradona e Baresi

La marcatura sul Pibe de Oro fu affidata a Battistini con Baresi libero

Assente Joe Jordan, convocato nella nazionale scozzese per l’importante sfida premondiale contro la Svezia, Radice schierò Mandressi unica punta, Moro in cabina di regia, Novellino interno di centrocampo. Buriani e Romano vennero piazzati sulla fasce. In difesa, a protezione del portiere Piotti, agivano i terzini Tassotti e Maldera, con Collovati stopper e Baresi nel ruolo di libero.

A Battistini, impiegato sulla linea mediana, venne affidata la marcatura di Maradona. Sulla panchina argentina sedeva Luis Carniglia, ex tecnico rossonero. Meno di un mese prima, pareggiando in casa contro il Racing Club (1-1, gol di Dieguito su rigore), il Boca aveva conquistato il titolo “Metropolitano”, uno dei due campionati nazionali del calcio argentino.

Prima del match, Maradona regalò un mini show a beneficio dei fotografi, con palleggi a ritmo continuo per alcuni minuti.

Dieguito semina il panico ma il Milan passa in vantaggio

Sin dalle prime battute di gara, Battistini interpretò al meglio il ruolo di “tallonatore” del numero 10 del Boca che in una circostanza, elusa con una finta la marcatura del giocatore rossonero, seminò il panico nei pressi dell’area milanista. Fu Baresi a sbrogliare la minaccia con un intervento provvidenziale. Nel Milan, si fece notare Novellino, elogiato proprio da Maradona dopo il recentissimo derby di Coppa Italia. Monzon, tuttavia, sembrò il classico predicatore nel deserto.

Al 20’, il Boca rifiutò un regalo di Collovati (retropassaggio sbagliato per Piotti): la conclusione dell’attaccante Brindisi, fiacca e centrale, fu parata agevolmente dal portiere rossonero. Dal possibile gol subito, al vantaggio del Milan passarono soltanto due minuti: cross di Buriani e perfetto stacco di testa di Roberto Mandressi. Nulla da fare per l’estremo difensore argentino Rodriguez.

Il “Rensenbrink della Brianza” (così definito da Nils Liedholm) avrebbe anche potuto raddoppiare, arrivando in leggero ritardo su uno spettacolare assist di Novellino.

Maradona pareggia su calcio di punizione deviato, poi il Boca raddoppia

La prima fiammata seria degli argentini arrivò al 33’ con una botta di Cordova ben controllata da Piotti. Subito dopo, azione partita da Tassotti e rifinita da Novellino sulla destra: splendido passaggio filtrante per Buriani che al volo concludeva alto. Pochi minuti più tardi, Pannocchia impensieriva Rodriguez con un rasoterra, bloccato in due tempi dal numero uno argentino. Dopo un salvataggio di Tassotti su Escudero, al 40’ si ripropose il duello Maradona-Baresi, con il difensore rossonero abile a bloccare il numero dieci argentino ai limiti del regolamento.

Il pareggio giunse inaspettato quasi allo scadere della prima frazione. La punizione dal limite di Maradona, deviata da Battistini in barriera, divenne imparabile nonostante il tuffo di Piotti.

La fatica del derby di coppa cominciò a farsi sentire dalle parti rossonere. In avvio di ripresa, Radice tolse Moro per dare spazio a Cuoghi. Il Boca raddoppiò al 5’. Tassotti, dopo un sombrero su Maradona, sbagliava il passaggio, regalando palla al centravanti Brindisi. Rimasto a metà strada, sorpreso dal papocchio del difensore, Piotti venne gabbato dal pallonetto da trenta metri dell’attaccante argentino.

Nel finale, Baresi e Novellino lasciarono spazio a Minoia e Cambiaghi. Maradona fece vedere qualche altra buona giocata ma senza impensierire la difesa rossonera.

Rivera? In Argentina è ancora un idolo!

Al triplice fischio dell’arbitro Pieri, il fuoriclasse argentino uscì dal campo indossando la maglia rossonera. Il “Pibe de Oro” ebbe parole di grande stima, negli spogliatoi, per il vicepresidente Gianni Rivera (“Non l’ho mai visto giocare anche se in Argentina è ancora un idolo”). Del Milan allenato da Gigi Radice rilevò “la mancanza di fantasia”, elogiando Battistini (“Giocatore bravo e leale, farà molta strada”), Baresi, Novellino e Jordan. “Li porterei volentieri con me nel Boca”, aggiunse Maradona prima di salutare i giornalisti.